STEFANO D’ORAZIO, IL POOH DIVERSO

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Stefano D’Orazio era il Pooh diverso. Quello senza famiglia. Senza una stirpe riconosciuta da lanciare nel mondo dello spettacolo. Allergico a matrimoni e famiglia. Insomma Stefano D’Orazio era il trombatore della band. E forse qualche colpo glielo ammolla ancora. Stefano D’Orazio era l’unico Pooh con i capelli. E gli altri tre, già in fase toupè, questa cosa non la potevano soffrire. Stefano era il Pooh diverso, l’unico con un nome decente e intero. Dodi, Red, Roby… e lui solo e semplicemente Stefano. Gli altri a insistere in quel lontano 1971, “devi cambiare nome”, ma lui “a Robbe’ nun ce penso proprio”, “chiamati Stefy”, “ao’ Stefy se chiama tu sorella”, “chiamati Stef, Steve, Stefan”, ma lui niente “ma pijatevela ner…”. Rimase Stefano D’Orazio e i tre compagni si rassegnarono. Fino a quando nell’estate del 1993 in Italia esplose una band, i Vernice, il cui frontman, si chiamava Stefano D’Orazio. I tre tornarono alla carica: “hai visto, te l’avevamo detto di sceglierti un diminutivo, ora ti confonderanno!”, ma Stefano “ma cume fanno a confonnerci, io so riccetto e lui è un mastrolindo! Ao’ guarda che capelli che tengo!”. E gli altri lo odiarono ancora di più. Ora dopo quasi 40 anni lascia i Pooh in seguito a una decisione interiore. Per scegliere il suo successore i Pooh stanno pensando di mettere in piedi un talent show. Lo presenterà naturalmente il figlio di Roby, Francesco Facchinetti. Pare che Tullio De Piscopo abbia già fatto domanda per partecipare.